Quello dei “Fluorescenti” (oggetti a vibrazione fluorescente) è un ciclo interessa l’artista dal 1968 -69, parallelamente alla “Ricerca del colore”: queste composizioni, esposte per la prima volta nel 1970 alla Galleria Diagramma di Inga Pin in una sorta di installazione ambientale, sono costituite da strisce tagliate a mano di plastificato fluorescente su tavola, che aumentano di dimensione dall’alto al basso e possono anche essere eccitati da luce di Wood: lo spettatore può muoverli con un ventilatore o con le mani, per verificare l’esperienza cromo-tattile cinetica. Dadamaino lo descrive cosi:
“Su fondo monocromo sono applicate strisce di plastificato fluorescente che aumentano dall’alto al basso progressivamente di lunghezza. Data la leggerezza del materiale per cui basta il minimo spostamento d’aria per fletterlo, con la luce di Wood si combina simultaneamente il movimento cromatico, più diagrammi colorati susseguenti il movimento dei fluorescenti nello spazio circostante.
L’oggetto può essere mosso pure con le mani perchè il materiale, è stato riscontrato, stimola il senso tattile. Si ottiene in tal modo una situazione cromo-tattile-cinetica.”.