Per “costellazioni”, l’artista intende una serie di composizioni su carta, cartoncino o su carta montata su tela, in cui i segni ripetuti diventano piccoli, colorati, quasi dei punti o segmenti brevissimi, disponendosi in modo non lineare nello spazio della composizione, ma aggregandosi e disperdendosi secondo criteri energetici, vitali. L’impressione è quella di scenari cosmici, spaziali, del tutto inventati denominati appunto “costellazioni”. Scriveva Gualdoni nel 1982, all’affacciarsi di questo nuovo ciclo: “si caratterizza infatti come processo di condensazione e di disseminazione dei segni – questa volta colorati, ma in una monocromia di rossi verdi grigi freddi – che qualificano lo spazio attraverso il loro autonomo meccanismo distributivo, a ribadire che lo spettro di rapporti e di valori in gioco – per quanto rarefatti, oscillanti su scarti minimi – è, in ultima analisi, di marca pittorica. Ancora una volta, a condurre il gioco è il senso della pratica che Dadamaino attua da sempre: nessuna preordinata linea di sviluppo del procedimento, neutralità rispetto al complesso farsi dell’opera, ma allo stesso tempo netto, rigoroso esercizio di scrutinio di quanto accade sulla superficie: un’intensità nell’avvertimento del fare che carica queste opere della splendida tensione che è loro propria”.
Costellazioni, 1985 ca
tempera su carta riportata su tela, cm 80 x 100, collezione privata, courtesy Archivio Dadamaino
Costellazioni, particolare, 1982
tempera su carta riportata su tela, cm96x200, collezione privata, courtesy Archivio Dadamaino
Costellazioni, 1982
tempera su carta riportata su tela, collezione privata, courtesy Archivio Dadamaino