Il riferimento filosofico al “da sein” di Heidegger, indica solo una piccola variante rispetto al ciclo precedente. Sein und zeit rappresenta una prosecuzione e un approfondimento del Movimento delle cose: i trattini, le linee sono sempre più fitti e concentrati sui supporti di poliestere, ma questi grandi fogli trasparenti vengono lasciati cadere dall’alto arrotolandosi infine sul pavimento. Scrive Francesco Tedeschi che “la definizione di Sein Und Zeit, con esplicito riferimento filosofico, serve all’artista per delineare ancora meglio la direzione in cui ha indirizzato la sua ricerca, come indagine operativa, attraverso il gesto minuto e costante tracciato sulla superficie trasparente del materiale sintetico, di significati universali. Il rapporto tra l’infinitamente piccolo del gesto tracciato secondo una procedura matematico-combinatoria nell’istante e nel chiuso del suo studio, è destinato a perdersi nell’infinitamente grande del tempo, mimato dallo sviluppo di alcuni metri che i suoi lavori vengono ad assumere.